Una Storia da ...Mediatore

Quando decisi di entrare nella sede dell’Ikos e iscrivermi al Master in Mediazione Familiare non avrei mai immaginato che aprendo quella porta, quel semplice gesto, potesse significare per me l’inizio di un viaggio alla scoperta di un mondo che fino a quel momento mi sembrava un insieme confuso e indecifrabile, un viaggio il cui approdo doveva essere la terra lontana della mia anima.

Aprire quella porta ha significato per me usare un grimaldello per forzare i miei limiti, e spalancare la visione della mia  anima per guardarmi allo specchio e capire chi fossi veramente.

All’inizio volevo diventare un Mediatore Familiare e pensavo che sarebbero bastate alcune lezioni per imparare a mettere in pratica gli strumenti del mestiere.

Quando poi ho incontrato Lorenzo Bracciodieta  e Daniela Poggiolini ho capito subito che mi sarei trovato di fronte a qualcosa di più prezioso e più raro e cioè all’opportunità di imparare a conoscere davvero me stesso.

Le lezioni, grazie a loro e a tutti gli altri insegnanti che hanno partecipato a questo viaggio, si sono rivelate un’opportunità unica per scoprire me stesso: gli incontri diventavano un momento magico dove tutti, insegnanti compresi, si mettevano in gioco, durante i quali l’aria diventava pregna di emozioni e spiritualità, dove il compagno di corso diventava lo specchio dove guardarsi e dove riconoscersi

Ho imparato che allargare i propri orizzonti fa di noi persone senza limiti, ho imparato a guardare non solo con gli occhi e a comunicare non solo con le parole, ho imparato che la persona che si ha di fronte, qualsiasi persona,  è uno scrigno magico che aspetta solo di essere dischiuso.

Il corso quindi oltre che a fornirmi dei validi strumenti per esercitare la professione di Mediatore ha permesso di scoprire in me quelle risorse che solo grazie allo studio della Programmazione Neuro Linguistica ho potuto sviluppare e fare davvero mie.

Il mio mondo si è arricchito di mille colori e mille sfumature diverse: ho definito per la prima volta i miei veri obiettivi.

Tutto questo bagaglio nuovo, questa porta spalancata verso l’Altro e con una nuova consapevolezza di me stesso, l’ ho messa in pratica alla fine del corso durante lo stage formativo che lo staff dell’Ikos ha organizzato individualmente per ognuno di noi partecipanti alle lezioni.

Così mi sono ritrovato a vivere un’altra esperienza dal punto di vista umano unica come quella di offrire ai ragazzi affidati ad una Comunità tutto ciò che  avevo imparato. Ho stabilito dei legami fortissimi con loro ai quali ho regalato le mie esperienze, la mia voglia di ascoltare le loro storie, la mia voglia di giocare con loro e di  aiutarli a capire un po’ di più se stessi e gli altri; e da loro ho imparato tantissimo.

Questa esperienza di stage si è tramutata poi in un vero e proprio rapporto di lavoro con la Comunità per la quale ho collaborato nella realizzazione di progetti socio-educativi.

Oggi alla fine di questo viaggio alla fine di questo corso posso dire di essere un Mediatore Familiare  ma non solo: oggi sono una persona che trova il tempo per ascoltare , che trova il tempo per osservare e che trova il tempo di emozionarsi facendo tutto questo.

Un ringraziamento particolare lo vorrei fare ad una delle insegnanti del corso, Daniela Marrocco, che ha incredibilmente fatto di me un quasi attore da Oscar nelle simulazioni delle sedute di Mediazione Familiare.

Grazie a tutti

Antonio Tanzella